giovedì 22 novembre 2012

Perché parlar di mamme

Un'immagine dal passato: in albergo a Riccione, per un anticipo di viaggio di nozze (quello vero in Egitto eh!!), momento del pasto, io e la mia dolce metà coi cuoricini negli occhi che veniamo disturbati dal tormentoso pianto di un bambino che non voleva mangiare (l'età non conta più di tanto... "era un piccolo mostro"). Orrore!!! Disgusto!!! Ma possibile!!! Insopportabile lui e i genitori disgraziati e rompiballe! Ma che ci facevano lì?!

Da quando siamo diventati "genitori", stranamente ad entrambi, è tornata spesso in mente quella "immagine"... e i nostri pensieri del momento.

... diventi mamma e tutto si trasforma.

[non affrontiamo la condizione di PADRE e il punto di vista "leggermente" diverso]

I piccoli mostri diventano "fagottini".

I pianti del tuo fagottino accendono un interruttore, che parte dallo stomaco e arriva al sistema nervoso centrale, e ti attiva immediatamente nella ricerca/risoluzione del problema.

I pianti degli altri bambini diventano una melodia (non è il mio... evvai!!!!).

Insomma acquisisci uno status che nessuno mai ti potrà più togliere.

Certo col tempo si evolverà, si trasformerà (non oso immaginare l'adolescenza) e si affievolirà fino a diventare un ricordo un po' contorto (lo stadio nonne/suocere).
Ma una volta diventate mamme non si torna indietro.

TUTTO cambia!
Diventi mamma e ti si "aprono" gli occhi.

Ti accorgi poi che intorno a te esistono altre mamme in grado di condividere, comprendere e partecipare delle tue stesse emozioni, i tuoi stessi pensieri... e tutto è magicamente automatico.

Solo altre mamme ti possono capire... per questo l'aggregazione è quasi automatica!

A partire da questo, intorno a questo, per arrivare alle sue varie sfumature "online", costruirò il mio ragionamento...


Incontrai, un anno dopo la nascita della prima bimba, l'ostetrica che tenne il corso pre-parto. Nel frattempo anche lei aveva avuto la sua prima figlia. Mi disse: "Adesso il mio corso è completamente diverso. Non avevo idea...."

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